venerdì, gennaio 21, 2011

Marconi, mio padre

Sono stata catturata da un libro che è un generoso omaggio di una figlia amorevole a suo padre, Guglielmo Marconi. In “Marconi mio padre” (Di Renzo Editore) Degna Marconi Paresce ci permette di addentrarci in un capitolo della sua saga familiare, e ci introduce alla scienza che sta dietro le invenzioni di suo padre, alla sua passione, alla sua caparbietà, al suo genio.
Marconi è cresciuto a Bologna, sua madre al centro del suo universo. Senza un’istruzione formale, dotato e brillante, a Guglielmo fu permesso di crescere seguendo i propri ritmi. Ispirato da un libro su Benjamin Franklin, la sua immaginazione si infiammò, ed iniziò così a fare esperimenti con l'elettricità e la trasmissione di segnali su lunghe distanze. Più tardi, da giovane adulto in Gran Bretagna, Marconi , insieme ad un piccolo gruppo di uomini e scienziati dedicati e appassionati, fece delle sue idee una realtà di lavoro. Il resto è storia, e noi tutti ne siamo beneficiari.

Mentre la maggior parte di noi non è ancora in grado di capire come viaggiano i segnali, le idee e le invenzioni di Guglielmo Marconi sono diventate una realtà che ci ha trasformato la vita. La mia famiglia è disseminata in tutta Italia, ed ho diversi parenti sparsi in Canada e in Australia : mi inchino perciò al genio di Marconi, che con Il suo lavoro ci ha reso possibile di restare in contatto, rendendo le distanze più sopportabili.
Questo libro è più interessante di qualsiasi fiction, e Degna Marconi scrive con un’ abilità letteraria eccezionale. Siamo più vicini alla comprensione dell’uomo Marconi quando leggiamo le sue parole “… il genio non esiste. Il genio, se proprio vuoi chiamarlo così, è soltanto la capacità dell’applicazione continua al proprio lavoro. Nient’altro.”

venerdì, marzo 26, 2010

ANTONELLATITOLO: LA PEDINA DI VETR
AUTORE: Antonella Tavassi La Greca,nata a Napoli il 7/8/51.
18,via delle Alpi 00198 Roma.Tel.06/8548324
Ha studiato a Napoli e si è laureata in Storia e Filosofia presso l’Università
Federico II nel 1974.
Vive a Roma dal 1975.

Di Renzo Editore

LA PEDINA DI VETRO
E’ l’autobiografia, romanzata ma storicamente attinente alle fonti,di Giulia-l’unica figlia dell’imperatore Cesare Ottaviano Augusto,nata nel 39 a.C.dal suo matrimonio con Scribonia .
Le vicende sfortunate di questa donna-bella e di raffinata cultura,così come ce l’hanno descritta Tacito,Svetonio,Cassio Dione,Plinio il Vecchio,Macrobio-ci vengono raccontate da lei stessa,filtrate attraverso la sua sensibilità.
Giulia fu una donna di facili costumi .
Nel 2 a.C. fu processata per comportamento scandaloso ed esiliata,in base alla lex Julia de adulteriis del 18,prima a Pandataria(oggi Ventotene)e poi a Rhegium(Reggio Calabria).
Il secondo esilio-un addolcimento del primo-le verrà concesso dopo la morte misteriosa dei Giovani Cesari,i suoi figli,adottati da Augusto e da lui designati alla Successione.
Augusto rimpiangerà amaramente nel suo testamento“il fatus atrox”che glieli aveva strappati.
Giulia dall’esilio non tornerà più:morirà a Rhegium nel 14 d.C,quattro mesi ed undici giorni dopo la morte di suo padre,il divino Augusto.
La successione sarà assicurata a questo punto da un Claudio,Tiberio Nerone,ex marito tradito di Giulia e figlio primogenito di Livia,la terza moglie di Ottaviano Augusto. Nonostante la condanna per adulterio,gli storici concordano tutti nell’apprezzamento delle doti di Giulia. Macrobius riferisce che la plebe Romana chiese a gran voce ad Augusto il suo perdono,”per la squisita educazione ed estrema dolcezza d’animo,che attiravano enorme simpatia a questa donna”.
Nella vicenda di Giulia non tutto è chiaro:già i contemporanei ebbero molti dubbi
sulla valenza politica dell’esilio della figlia di Augusto,sulla morte precoce dei suoi figli (veleno?)e sugli intrighi della matrigna Livia.
Lasciamo che sia Giulia stessa a fornirci la sua versione dei fatti.

martedì, settembre 08, 2009

Anne Ancelin Schutzenberger e la religione

In una recente intervista rilasciata a Sante Di Renzo, Anne Ancelin Schutzenberger ha detto di essere una convinta cattolica. Ci sono dei fatti e delle coincidenze nella vita che non possono essere spiegati se non con la religione.
L'incontro è avvenuto a Roma, in occasione di un grande incontro internazionale nel quale la Schutzenberger è stata relatrice di un paio di inteventi sulla psicogeneaologia
La lunga intervista sarà la base per un nuovo libro che farà parte della collana I Dialoghi della Di Renzo Editore

martedì, aprile 07, 2009

La pedina di vetro

Intervista ad Antonella Tavassi La Greca

Chi sono?
Il mio nome è Antonella Tavassi la Greca.
Il mio mestiere?
Una professione che non dà sostentamento ma soddisfazioni. Sì, sono scrittrice.
Che cosa scrivo?
Scrivo romanzi, racconti, biografie storiche. Scrivo anche temi per la maturità, conferenze, interventi, itinerari archeologici, e-mail, note della spesa (che poi dimentico a casa).
Perché scrivo?
Perché leggo e chi legge a volte scrive, anzi in questo paese di non-lettori, gli aspiranti scrittori sono quasi più numerosi dei lettori. Io però non sono un aspirante scrittore, bruttissima definizione che manderebbe su tutte le furie Nanni Moretti ("Non dica aspirante scrittore!") sono semplicemente:a) una lettrice autentica, di quelle che leggono tutto, anche le riviste di due anni prima nelle sale d'aspetto dei dentisti.b) una scrittrice.
Che cosa ho pubblicato?
Una biografia romanzata che s'intitola "La pedina di vetro" (Di Renzo Editore) che è la storia della figlia dell'imperatore Augusto, un'affascinante creatura di nome Giulia di cui si riparlerà spesso in questo sito.Un Epistolario, scritto a tre mani da Germanico, Agrippina Maior ed Agrippina Minor, ognuno a suo modo, con la sua voce.Una sceneggiatura per il Teatro, per Di Renzo Editore: "Voce di Giulia", in scena con la figlia dell'imperatore Augusto. Un canovaccio per chi voglia portare in teatro la storia narrata ne "La pedina di vetro".Un romanzo, "La guerra di Nora", storia di una terrorista degli anni di piombo che ritorna nella sua città, Roma, nell'anno 2000.
Dove sono nata?
Sono nata a Napoli, anche se sono appassionata di storia romana. Anche la storia napoletana, naturalmente, mi intriga. Tutte le storie.Quando sono nata?Proprio l'anno preciso? Anni cinquanta non basterebbe? Noi napoletani, come si sa, non siamo fiscali.

Dove vivo?
Vivo a Roma, e forse si era già capito da tutto il contesto. Vivo a Roma da un'infinità di anni, ma ogni giorno mi congratulo con me stessa per la fortuna che ho. Nonostante la confusione, le macchine in seconda fila, il fatto innegabile e drammatico che a Roma non c'è il mare.
Ho famiglia?
Naturalmente: "tengo famiglia", come ogni napoletano che si rispetti. Un marito e due figli, cui si possono aggiungere innumerevoli parenti più o meno invadenti (che fa anche rima), che contribuiscono ognuno a suo modo a farmi perdere tempo, cioè a non farmi scrivere.
Che altro aggiungere?
Aggiungerò per la cronaca che non sempre sono stata scrittrice, e che un lavoro retribuito (anche se male), "una fatica", l'ho avuto anch'io. Sono stata per lunghi anni insegnante di storia e filosofia e devo dire che questo mestiere mi ha insegnato tanto. Non so se ho insegnato anche io qualcosa, ma ho imparato molto. Ho imparato anche che ad un certo punto bisogna essere capaci di smettere, e così ho smesso.
Perché?
Domanda non pertinente, troppo personale e troppo difficile. Basta sapere che la scuola mi manca un po' e ora scrivo a tempo pieno. A chi scrive non manca più niente. Precisazione: non sono pensionata. Spagnolescamente ho buttato alle ortiche anni e anni di precariato e ho fatto il gran rifiuto.
Hobbys?
"Non dica hobbys", tuonerebbe Moretti.
Interessi?
L'archeologia, la storia, il teatro, il cinema, la letteratura, il mare, i viaggi, la tranquillità ("nù poco e pace senza morte" come diceva il grande Eduardo, che anche lui mi piace moltissimo), la bicicletta, gli amici, Francesco De Gregori, i dolci (molto buoni: napoletani o austriaci), un gatto che non ho.Che dire ancora di me? Vostro Onore, non ho niente da aggiungere.
Antonella Tavassi La Greca

giovedì, maggio 08, 2008

Di Renzo Editore alla Fiera Internazionale del Libro di Torino

Dall’ 8 al 12 maggio 2008
Di Renzo Editore alla Fiera Internazionale del Libro di Torino

Vi aspettiamo dall’8 al 12 maggio allo stand E 71 nel Padiglione 1!!!
Per informazioni: www.fieralibro.it

Lingotto Fiere, Torino

giovedì, aprile 10, 2008

La Hack sotto le stelle


20 aprile 2008, ore 10.30

Presentazione del libro Il mio zoo sotto le stelle (Di Renzo Editore) con Margherita Hack e Bianca Pauluzzi e conferimento del premio Associazione 6 Zampe Onlus a Margherita Hack.
FEST - Fiera internazionale dell’Editoria Scientifica, Molo IV, Trieste
Per informazioni: www.festrieste.it

mercoledì, gennaio 09, 2008

Così ho costruito il mio zoo di randagi «a cinque stelle»


di Cristina Mochi

Leoni, ariete, toro, scorpione, pesci... c'è stato un tempo in cui gli uomini, guardando il cielo, scoprivano animali disegnati dalle luci delle stelle. «L'astronomia era agli inizi e le costellazioni note - pochissime - si scoprivano a occhio nudo. Oggi che gli astri catalogati dai più grandi telescopi sono milioni, tutti gli animali del mondo non basterebbero più a dar loro un nome: si usano sigle, numeri, cifre elaborate da elenchi ufficiali condivisi in tutto il mondo» dice Margherita Hack, sorridendo al solo pensiero di un bestiario celeste. A ritrovare un collegamento tra costellazioni e animali ha provveduto però con il suo ultimo libro, Il mio zoo sotto le stelle [Di Renzo Editore], nel quale propone un'inedita versione della sua biografia, scandita attraverso le vite dei trenta e più gatti, quattro cani, un pappagallo e un paio di tartarughe che hanno accompagnato lei e il marito, Aldo De Rosa (il «bipede implume più importante della mia vita») tra Firenze (luogo di nascita), Merate e Trieste. Direttrice, per molti anni, dell'Osservatorio astronomico triestino, professore emerito all'università, la Hack è da sempre un'animalista convinta e dal 1993 presiede l'Associazione per lo studio e i problemi di Bioetica, fondata con l'amica Bianca Pauluzzi, coautrice del libro. Insieme promuovono convegni, mostre fotografiche e altre iniziative per la lotta contro il randagismo, la vivisezione, la caccia, i macelli, le pellicce.
«È una sensibilità che ho avuto fin da bambina, appena ho capito che gli animali sono creature che soffrono come noi» racconta. «E del resto anche Platone diceva che gli esseri viventi sono varianti di un'unica materia primigenia. Oggi abbiamo la prova scientifica di quanto fosse vera questa affermazione: tutto ciò che esiste è formato di materia, costituita dai 92 elementi presenti in natura che si sono formati nel corso dell'evoluzione dell'universo. Questi elementi permettono la formazione dei pianeti e delle forme viventi, dalle più semplici alle più complesse, dai batteri ai pesci, agli uccelli ai mammiferi». Ma la fratellanza con gli animali, riconosce la Hack, l'ha assorbita prima ancora che dagli studi, in famiglia. I genitori, seguaci della Teosofia, una filosofia indiana che proclama il rispetto per tutte le forme di vita, l'hanno allevata secondo una dieta vegetariana assolutamente insolita per l'epoca e che non ha più abbandonato. «Era il '41 o il '42, c'era la guerra, e quasi tutto era a tessera: il pane, il formaggio, le uova, il burro, le patate, i fagioli e naturalmente la carne e i salumi. Questi ultimi però noi vegetariani non li prendevamo, e cedevamo i tagliandi a qualche conoscente, in cambio di pasta o riso». Era il periodo in cui la Hack preparava l'esame di meccanica razionale tenendo sulle ginocchia Cicino, un soriano grosso e molto affettuoso. «Un giorno sentimmo la vicina gridare: Cicino aveva rubato una forma di pecorino, un vero tesoro, dalla casa del federale, il capetto del fascio che abitava in una delle villette a schiera come la nostra. Era riuscito a portarsela in bocca, non so come, saltando ben tre muretti divisori. Purtroppo, temendo che fosse stato visto, dovetti togliergli il formaggio e restituirlo al proprietario». Il libro è disseminato di aneddoti che inneggiano alla furbizia e alla sensibilità degli animali, come in una moderna favola di Esopo. A volte spunta anche un'involontaria lezione di etologia, quando i racconti arrivano a smentire certe abitudini considerate tipiche di alcune specie. Il fatto che i gatti si affezionino di più ai luoghi che alle persone, per esempio, è contraddetto da Marcello, un gattone che veniva sfamato e coccolato da tutti i ricercatori dell'Osservatorio, finché ne scelse uno, il più anziano, e andò a stabilirsi nel suo alloggio. «A quell'epoca gli astronomi, dovendo lavorare di notte, avevano a disposizione alloggi di servizio all'interno dell'Osservatorio. Più tardi, per mancanza di spazi, quei mini appartamenti vennero trasformati in uffici e anche la famiglia di Marcello dovette trovare sistemazione fuori da lì. Pensarono però che il gatto preferisse restare dove aveva sempre vissuto, con la fortuna di un bel giardino. «Invece Marcello, non si sa come, scoprì dove si erano trasferiti e cominciò ad appostarsi di fronte al loro ingresso, notte e giorno, finché lo fecero entrare. Era evidente che voleva restare a tutti i costi con la sua famiglia».
Nel frattempo, a casa Hack, passano Smeraldina, Fiocchino, la Checca, Melchiorre, Fricchettina... tutti randagi che vengono accolti e accuditi. Sempre gatti, però. Finalmente, nel 1979, arriva il primo cane, Dick. Fino a quel momento, per i troppi viaggi, Margherita e Aldo non avevano mai pensato di averne uno. Ma Dick si impose «per forza». Venne strappato, per duecentomila lire, a due giovani che, per strada, lo stavano maltrattando. Aldo chiamò il 113, e i due vennero denunciati. Però il cucciolo di lupo, ferito a una zampa, privo di un occhio e intristito, non giocava e non si interessava a nulla. «Fu una grande sorpresa quando scoprì il freesbee, il "disco volante" che avevamo preso a Princeton e che spesso usavamo davanti a casa» racconta la Hack. Dick da quel giorno divenne un vero maniaco del gioco: saltava per prenderlo al volo e non ne aveva mai abbastanza. «Facevamo 150 passaggi tra di noi, con Dick in mezzo, più volte al giorno. Aveva imparato che a 150 si smetteva. Ma se non rispettavamo l'impegno ci trascinava per i vestiti. Era molto faticoso: abbiamo così cominciato a imbrogliarlo, contando fino a 40 per poi passare a 141, 142,143... 150». Non si è mai accorto del trucco. «Ma non significa che non fosse intelligente». E a proposito di creature intelligenti, la Hack nutre una certezza. «Ormai sappiamo che esistono altri sistemi planetari nell'universo ed è inevitabile pensare che ci siano altri luoghi in grado di ospitare la vita, anche esseri complessi come noi». E quindi come cani, gatti, uccelli e tartarughe. Di un grande zoo interstellare.

[il Venerdì di Repubblica, venerdì 4 gennaio 2008, pag. 68]


venerdì, dicembre 07, 2007

Gli amici a quattro zampe della Hack


Almanacco della Scienza

Non parla dell’universo e delle sue leggi l’ultimo libro dell’astrofisica Margherita Hack. “Il mio zoo sotto le stelle” (Di Renzo Editore): è piuttosto una simpatica autobiografia narrata attraverso la storia degli animali che hanno popolato e popolano l’esistenza della scienziata fiorentina.

Scritto a quattro mani con l’amica Bianca Pauluzzi, attiva animatrice dell’Associazione per lo studio e i problemi di bioetica, costituita e presieduta dalla stessa Hack, il libro alterna alle narrazioni delle due donne, brevi citazioni tratte da scritti dedicati agli animali da famosi romanzieri, poeti e filosofi: da Kant a Tasso, da Nietzsche a Hugo.

Vere star dell’opera sono cani e gatti, ma accanto a loro fanno capolino qua e là uccelli, tartarughe e vitelli.

Non considerati presenze accessorie, bensì figure di tutto rilievo, i vari Dick, Lilla, Lara, Genny, Ghita e Zacchi sono ritratti con minuzia di dettagli e con sguardo affettuoso. Quello che si riserva agli amici veri, a quanti, come loro, sanno dare con spontaneità e generosità gioia e calore.

Il libro, gradevole anche se a volte un po’ ripetitivo, si conclude con il testo della Dichiarazione universale dei diritti dell’animale dell’Unesco, per ricordare che a questi esseri è dovuto amore e rispetto.

Il mio zoo sotto le stelle
Margherita Hack, Bianca Pauluzzi
Di Renzo Editore

mercoledì, dicembre 05, 2007

Un’insolita autobiografia con cani e gatti


Margherita Hack, Il mio zoo sotto le stelle

Esce per Di Renzo Editore il nuovo libro dell'astrofisica che vive a Trieste

Può capitare, nella sua casa di Trieste, di imbattersi in un gatto che passeggia indisturbato tra le cataste di libri. O in un cane che aspetta fedele le coccole di Margherita Hack. Perchè lei, la signora delle stelle, l'astrofisica toscana che ha diretto il Laboratorio astronomico e il Dipartimento di astronomia dell'Università triestina, ha sempre nutrito un amore profondo per gli animali.

Adesso, Margherita Hack ha deciso di confessare in pubblico questo grande amore per cani, gatti e company. E, a quattro mani con l'amica animalista Bianca Pauluzzi, ha scritto un libro intitolato «Il mio zoo sotto le stelle» (pagg. 127, euro 15) che Di Renzo Editore è pronto a distribuire nelle librerie.

Parte da lontano, Margherita Hack. Da quand'era bambina. Da quando i suoi genitori, aderenti alla teosofia, convinti vegetariani, le insegnarono ad amare tutti gli esseri viventi. E, tra questi, cani, gatti e tutti gli altri amici a due e a quattro zampe che ci circondano. Così, di ricordo in ricordo, ma anche alzando la voce contro tutte le crudeltà che vengono inflitte agli animali, prende forma un ritratto diverso della scienziata. Umanissimo, molto intimo e personale.

Ritornano alla memoria i ricordi delle scorribande sulle Alpi Apuane con il cane Leo. Ma anche i pomeriggi di studio con il gatto Cicino, finito poi nella pentola di qualche disperato in tempo di guerra. E poi, le colonie di gatti randagi a Trieste, le passeggiate e gli incontri con tante persone che, come lei amano gli animali. Come Bianca Pauluzzi, con cui l'astrofisica ha creato l'Associazione per lo studio e i problemi di bioetica.

Di racconto in racconto, Margherita Hack non dimentica di citare le frasi di grandi scrittori e intellettuali che hanno saputo capire quanta gioia e quanta tenerezza dia l'amore per gli animali. Come Mark Twain, che scriveva: «In Paradiso si entra per favoritismo... se si entrasse per merito, tu resteresti fuori e il tuo cane entrerebbe al posto tuo». O come Pitagora che sosteneva: «Tutto quel che l'uomo arreca agli animali ricade su di lui».

La seconda parte del volume raccoglie i racconti di Bianca Pauluzzi, che ha conosciuto con la sua famiglia la tragedia dell'esodo dall'Istria e che ha animato tante iniziative a favore degli animali.

Il Piccolo 30 novembre 2007 Pag. 14

mercoledì, novembre 21, 2007

Incontri con l'Autore: Margherita Hack e Bianca Pauluzzi



Il 10 dicembre 2007 Margherita Hack presenta insieme a Franco Prattico (giornalista scientifico) e Sante Di Renzo (editore) il suo ultimo libro Il mio zoo sotto le stelle (Di Renzo Editore).

Per informazioni: www.rinascitaonline.it

Libreria Rinascita, Viale Agosta 36 (villa Gordiani), ore 16.00, Roma

lunedì, novembre 19, 2007

Margherita Hack a Roma

In occasione dell’uscita del libro Il mio zoo sotto le stelle (Di Renzo Editore), MARGHERITA HACK e BIANCA PAULUZZI saranno a Roma dall’8 al 10 dicembre p.v. per una serie di iniziative legate al lancio del libro. Sabato 8 dicembre, la nota astrofisica italiana incontrerà, alle ore 10.00, i piccoli visitatori del Museo dei bambini di Roma Explora, mentre domenica 9 dicembre, a partire dalle ore 18.00, le due autrici saranno ospiti della trasmissione Fahrenheit, in onda su Radio3, in diretta dal Caffè Letterario della Fiera per la piccola editoria di Roma, Più libri più liberi, che si terrà al Palazzo dei Congressi. Infine lunedì 10 dicembre, alle ore 16.00, Margherita Hack presenterà il volume alla Libreria Rinascita di villa Gordiani insieme al giornalista scientifico Franco Prattico e all’editore Sante Di Renzo.

Per ulteriori informazioni:

- Explora il Museo dei Bambini di Roma - Via Flaminia 82 – tel. 06 36 13 776

- Più libri più liberi, Palazzo dei Congressi, P.le Kennedy, 1

- Libreria Rinascita, Viale Agosta 36


Quando la scienza si fa teatro



Intervista a Valeria Patera, www.retididedalus.it

A colloquio con la drammaturga e regista milanese che ha dedicato il suo ultimo libro “La mela di Alan” al matematico Alan Mathison Turing, reputato l’inventore del computer. Un personaggio geniale ed eccentrico morto suicida. Passione per la contaminazione e principio di inclusione sono le modalità operative che permettono alla scrittura scenica di dare senso espressivo alla conoscenza scientifica.

di Martina Velocci

Intervistiamo Valeria Patera, poetessa, autrice, regista e originale esponente del filone del teatro-scienza. La sua ultima pubblicazione teatrale è il libro La mela di Alan (Di Renzo Editore, Roma 2007, pp. 120, € 12,50), dedicato ad Alan Mathison Turing (1912-1954), matematico, ingegnere, biologo, criptoanalista, uno scienziato che è considerato l’inventore del computer.

Lei è un’artista che si muove su più fronti: è attrice, regista e scrittrice, cosa la caratterizza maggiormente?

Il gesto originario è quello della scrittura, se proprio devo scegliere un aspetto, scelgo sicuramente la scrittura, la scrittura comprensiva anche dell’arte, scrittura in senso scenico, la scrittura che diventa regia.

Come è cominciata la sua passione per il teatro?

Credo che sia stata una passione nata con me, già da piccola a tre anni mi piaceva esibirmi sul palcoscenico, da giovanissima a sedici anni ho capito che volevo andare avanti su questa strada, studiando ed impegnandomi molto, e proprio per un lavoro teatrale molto importante sono arrivata a Roma. Poi, con il tempo mi è insorta la passione di stare dietro la scena e, così, ho iniziato con la regia. Mi ha sempre interessato la realizzazione di un teatro multicodice, ho cercato contaminazioni continue, ho voluto includere linguaggi diversi dentro quell’unico gesto che è il teatro.

Lei è nota per un particolare, nuovo ambito artistico: il teatro-scienza; la scienza quindi diventa un nuovo mezzo di linguaggio?

In un processo di inclusione infinita ho pensato non solo ai linguaggi artistici codificati, ma anche ad altri linguaggi come la scienza, in quanto il pensiero, il pensare è l’azione per eccellenza.

La conoscenza scientifica è molto presente, direi basilare, nella nostra cultura, e se i suoi concetti sono considerati astratti, attraverso il teatro è possibile comunicarli e farli percepire. Tutto è nato dall’amore della contaminazione, nonché dal principio di inclusione.

Ci parli del suo ultimo libro dal titolo “La mela di Alan”, che è nato come un copione di teatro-scienza e poi è diventato un libro.

La storia è lunga, avevo già precedentemente pubblicato dei libri riguardanti dei personaggi scientifici, questo è su Alan Turing, importante scienziato vissuto nella prima metà del Novecento e morto suicida mangiando una mela avvelenata. Turing è oggi reputato il padre del computer. Era un personaggio troppo poco conosciuto, la sua storia è incredibile e lui è sicuramente una figura insolita e straordinaria. Anche questa volta il libro nasce da un precedente lavoro teatrale, molti infatti dei miei lavori per la scena poi trovano la strada della pubblicazione.

Progetti per il futuro?

Ho in mente un nuovo personaggio, ma non voglio svelarlo, per il resto partiranno presto dei lavori teatrali come quello su Darwin, che è stato già rappresentato qualche tempo fa (al Festival della Filosofia di Roma), ma che ora per il bicentenario della nascita del grande scienziato sarà nuovamente messo in scena in varie nazioni.

lunedì, novembre 12, 2007

Il mio zoo sotto le stelle



Margherita Hack, Bianca Pauluzzi

Cani, gatti e non solo, raccontati da Margherita Hack. Dopo Una vita tra le stelle (Di Renzo Editore, II ed. 2003), la famosa astrofisica torna a pubblicare con Di Renzo Editore per farci conoscere la sua vita tra gli animali che ha incontrato, raccolto dalla strada, curato e cresciuto. Insieme all’amica animalista Bianca Pauluzzi, ci guida alla scoperta di questi esseri silenziosi e fedeli che possono regalarci tanta gioia e ci sensibilizza al rispetto della natura e dell’ambiente che ci circonda. Storie, accompagnate da poesie, citazioni e foto per tutti gli appassionati e amanti degli animali. (Dai 12 ai 99 anni)

Margherita Hack ha diretto l’Osservatorio astronomico e il Dipartimento di Astronomia dell’Università di Trieste. È socio dell’Accademia dei Lincei, membro dell’Unione Astronomica Internazionale, della Royal Society e della Società Italiana di Fisica. Ha pubblicato testi tecnici e divulgativi e oltre 200 pubblicazioni scientifiche, soprattutto nel campo della fisica stellare.

Bianca Pauluzzi è nata in Istria, dove ha vissuto fino al 1955, anno in cui con la famiglia ha dovuto abbandonare il suo paese con l’esodo di massa iniziato nel 1946. Con l’“Associazione per lo Studio e i Problemi di Bioetica” presieduta da Margherita Hack, ha contribuito a organizzare convegni e altre iniziative a favore degli animali, dalla lotta al randagismo a quella contro la vivisezione.

http://www.libreriauniversitaria.it/mio-zoo-sotto-stelle-hack/libro/9788883231919

DI RENZO EDITORE

00185 Roma - Viale Manzoni, 59

direnzo@direnzo.it - www.direnzo.it

giovedì, ottobre 11, 2007

Premio Cypraea Giovane Europa a Lia Di Renzo


Il 29 settembre 2007 verrà consegnato il XXI Premio Cypraea, sezione narrativa, a Lia Di Renzo per il suo libro I ragazzi delle Carine (Di Renzo Editore). La consegna avverrà presso il Salone degli Specchi del Museo Correale di Terranova, Sorrento (NA), alle ore 18.30.

mercoledì, luglio 11, 2007

La pedina di vetro a Ventotene

Il 20 luglio 2007 alle ore 22.00 sull’isola di Ventotene, Antonella Tavassi La Greca presenterà il suo libro La pedina di vetro (Di Renzo Editore, Roma). L’evento è organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla cultura, sarà presente l’assessore Pino Pepe. Il libro è in vendita presso la libreria “L’ultima spiaggia” in Piazza Castello.

lunedì, maggio 28, 2007

Premio Lettura - Giornalisti in Erba


Gentili Professori,

dal 1° giugno 2007 parte il "Premio Lettura", rivolto agli studenti che hanno partecipato al nostro "Progetto lettura - Incontro con l'Autore" o semplicemente letto uno dei nostri libri. Ogni tre mesi verranno scelte le tre recensioni più belle e premiate con un libro della collana "I Dialoghi". Tutte le recensioni pervenute verranno comunque inserite sul sito www.direnzo.it
Per partecipare è sufficiente inviare la recensione (con il nome della scuola, la classe e il nome dello studente) all'indirizzo e-mail news@direnzo.it o per posta a Di Renzo Editore, "Premio Lettura", Viale Manzoni 59, 00186 Roma.


martedì, febbraio 13, 2007

Una mela e il computer


La casa editrice Di Renzo cresce e si aggiunge al suo carnet un nuovo libro scritto da una bravissima autrice. Valeria Patera, nata nel 1964, ha vissuto gli anni della sua formazione a Milano (Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi e Facoltà di Filosofia presso l’Università degli Studi) e vive attualmente a Roma dove gestisce Timos teatro-eventi Associazione. Seguendo la ricerca di un teatro multicodice ha firmato diverse regie e pubblicato numerose opere teatrali.

Cosa c’è dietro il computer? Qual è la storia di questa macchina con la quale ormai conviviamo? Chi furono i pionieri di questa straordinaria invenzione? Cosa accade al confine tra società e tecnologia?Questo testo è nato cercando di rispondere a queste domande, giocando con il teatro e si definisce come una cybertragicommedia poiché si tratta del viaggio in Internet di due giovani navigatori della Rete attraverso i quali assistiamo ai passaggi più significativi della storia di Alan Mathison Turing (1912-1954), matematico, ingegnere informatico, biologo, criptoanalista, pensatore che ha profondamente segnato la storia del nostro secolo. Come criptoanalista ha reso possibile la vittoria su Hitler da parte delle forza alleate, decodificando, attraverso l’utilizzo di Colossus, l’antenato del computer, il codice della macchina Enigma usata dai tedeschi durante la guerra per mascherare le loro comunicazioni strategiche; come matematico e ingegnere ha sviluppato le teoria alla base dell’attuale informatica e dell’intelligenza artificiale, da cui la genesi dei primi calcolatori elettronici e dell’attuale computer il cui diffuso sviluppo fu da lui profeticamente intuito.Condannato per omosessualità fu costretto a subire iniezioni di estrogeni che provocarono inquietanti mutazioni al suo corpo: morì suicida mangiando una mela da lui stesso avvelenata con cianuro di potassio. Alcuni pensano che sia stato ucciso dai servizi segreti e intorno a questa morte rimane tuttavia un alone enigmatico.

martedì, febbraio 06, 2007

Un abbraccio lega - un abbraccio scioglie

La Biofficina Associazione Culturale ha organizzato una serie di incontri su Un abbraccio lega - un abbraccio scioglie.

Tra i libri consigliati: La sindrome degli antenati - Anne Anceline Schützenberger - Di Renzo Editore.





Gli incontri si terranno a:

Roma

  • 10 e 11 febbraio
  • 14 e 15 aprile
  • 9 e 10 giugno

Barberino Val d'Elsa

  • 10 - 11 marzo
  • 19- 20 maggio

Per ulteriori informazioni potet scrivere a info@biofficina.it

sabato, gennaio 20, 2007

Le parole di un uomo - Primo Levi

Il 3 marzo 2007 Milvia Spadi, autrice de Le parole di un uomo (Di Renzo Editore), incontrerà gli studenti del Liceo Classico "F. Frezzi" e dell'Istituto Magistrale "B. Angela" a Foligno.
Il libro raccoglie forse l'ultima intervista rilasciata da Primo Levi e una serie di testimonianze di persone che hanno vissuto o subito il dramma dell'Olocausto.

La pedina di vetro al De Sanctis


Il 20 gennaio 2007 Antonella Tavassi La Greca incontrerà gli studenti dell'Isituto Gaetano De Sanctis, a Roma, per presentare il suo libro "La pedina di vetro" (Di Renzo Editore).