giovedì, giugno 08, 2006

L’universo di Hack – La scienziata spiega i segreti delle stelle

Come divulgare una spiegazione razionale del mondo che ci circonda

Adriano Petta

Una vita tra le stelle differisce da altri trattati scientifici perché è accessibile anche ai non addetti ai lavori: Margherita Hack ci prende per mano e con un linguaggio chiaro e scorrevole, dopo averci raccontato l’evoluzione dell’astrofisica avvenuta soprattutto grazie al progresso della tecnologia che ha reso possibile la costruzione di potentissimi telescopi (dotati di specchi che arrivano fino ad otto metri di diametro) e di satelliti per uso astronomico, ci porta a spasso attraverso l’origine dell’Universo, la sua evoluzione e la sua età.

Poi il cammino prosegue lungo la caccia ai neutrini, la materia, l’antimateria, la possibilità dell’esistenza dei buchi neri, le onde gravitazionali, l’esplorazione del sistema solare e la ricerca di altri sistemi come il nostro… e quindi il capitolo più bello in assoluto, Il migliore dei mondi possibili. In queste pagine la grande scienziata italiana ci fa osservare che “il nostro Universo possiede delle proprietà che sembrano fatte su misura per noi” e che “se le costanti universali fossero diverse da quelle che sono, anche di pochissimo, le reazioni nucleari non potrebbero avvenire e quindi non si formerebbero le stelle, le galassie e tutti gli elementi di cui siamo fatti”. Ed è naturale che possano sgorgare anche le domande che da sempre assillano l’uomo: Chi ha creato tutto questo? E perché? Ma l’autrice ci tiene a chiarire che sono domande che riguardano la filosofia, la metafisica e la religione: lo scienziato deve cercare di dare solo una spiegazione razionale del mondo che ci circonda, affermando semplicemente che noi ci troviamo nella situazione più favorevole ed “è per questo motivo che l’Universo sembra ideato proprio per noi”.

Poi, in poche pagine, dopo averci parlato della struttura generale dell’Universo (che non è riempito uniformemente di nubi di gas e di stelle, ma di agglomerati separati da grandi spazi praticamente vuoti) ci prospetta ipotesi che a noi semplici lettori ci fanno sognare: per andare oltre i problemi creati dalla teoria del Big Bang, altre teorie sull’Universo… infinite cavità, altri Universi con caratteristiche completamente diverse dal nostro, inflazione caotica ed eterna… Hack, così, ci fa balenare chiaramente l’idea che questo Universo potrebbe essere solo uno fra i tanti possibili e che gli infiniti mondi immaginati da Giordano Bruno stanno cominciando ad assumere una probabilità di esistenza.

Infine veniamo risucchiati un po’ più vicino, nel nostro sistema solare, con il racconto della sua esplorazione, delle sonde che ci hanno mostrato i segreti della Luna, di Marte, di Venere, Mercurio… Sonde che ora viaggiano verso gli spazi infiniti con targhe che portano impresse le nostre caratteristiche: una lettera indirizzata ad altri esseri viventi.

In una recente intervista Hack ha detto: “È una grande soddisfazione pensare che noi siamo così piccini, viviamo così poco, eppure nell’ultimo secolo siamo riusciti a capire così tanto della fisica degli astri”. È lo spirito di pura semplicità racchiuso in questo pensiero che permette a Margherita Hack – sia in questo prezioso volume che nelle sale dei teatri italiani dove la scienziata narra le sue “Variazioni sul cielo” – di divulgare ad un vasto pubblico i segreti del patrimonio dell’umanità dichiarato dall’Unesco: i 400.000 miliardi di stelle che compongono la nostra galassia, il cielo stellato.