venerdì, marzo 26, 2010

ANTONELLATITOLO: LA PEDINA DI VETR
AUTORE: Antonella Tavassi La Greca,nata a Napoli il 7/8/51.
18,via delle Alpi 00198 Roma.Tel.06/8548324
Ha studiato a Napoli e si è laureata in Storia e Filosofia presso l’Università
Federico II nel 1974.
Vive a Roma dal 1975.

Di Renzo Editore

LA PEDINA DI VETRO
E’ l’autobiografia, romanzata ma storicamente attinente alle fonti,di Giulia-l’unica figlia dell’imperatore Cesare Ottaviano Augusto,nata nel 39 a.C.dal suo matrimonio con Scribonia .
Le vicende sfortunate di questa donna-bella e di raffinata cultura,così come ce l’hanno descritta Tacito,Svetonio,Cassio Dione,Plinio il Vecchio,Macrobio-ci vengono raccontate da lei stessa,filtrate attraverso la sua sensibilità.
Giulia fu una donna di facili costumi .
Nel 2 a.C. fu processata per comportamento scandaloso ed esiliata,in base alla lex Julia de adulteriis del 18,prima a Pandataria(oggi Ventotene)e poi a Rhegium(Reggio Calabria).
Il secondo esilio-un addolcimento del primo-le verrà concesso dopo la morte misteriosa dei Giovani Cesari,i suoi figli,adottati da Augusto e da lui designati alla Successione.
Augusto rimpiangerà amaramente nel suo testamento“il fatus atrox”che glieli aveva strappati.
Giulia dall’esilio non tornerà più:morirà a Rhegium nel 14 d.C,quattro mesi ed undici giorni dopo la morte di suo padre,il divino Augusto.
La successione sarà assicurata a questo punto da un Claudio,Tiberio Nerone,ex marito tradito di Giulia e figlio primogenito di Livia,la terza moglie di Ottaviano Augusto. Nonostante la condanna per adulterio,gli storici concordano tutti nell’apprezzamento delle doti di Giulia. Macrobius riferisce che la plebe Romana chiese a gran voce ad Augusto il suo perdono,”per la squisita educazione ed estrema dolcezza d’animo,che attiravano enorme simpatia a questa donna”.
Nella vicenda di Giulia non tutto è chiaro:già i contemporanei ebbero molti dubbi
sulla valenza politica dell’esilio della figlia di Augusto,sulla morte precoce dei suoi figli (veleno?)e sugli intrighi della matrigna Livia.
Lasciamo che sia Giulia stessa a fornirci la sua versione dei fatti.